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” Ogni artista, se autentico, conosce una sola lingua per esprimersi: quella della sua arte. Non per nulla, disgraziato o fortunato, l’ha scelta ed eletta a dispetto di tutti e di tutto per motivare la sua presenza nel mondo.”

“Ubiquo e imprendibile, leonardesco sperimentatore di macchine volanti, cowboy alla Jules Verne, in groppa a un imprendibile bisiluro. Sciatore appassionato dall’estetica perfetta di curve mirabolanti, raccontate poi in un bellissimo manuale. Fotografo curioso, alla sua Leica aveva preteso di strappare il ” messaggio della camera oscura”. Architetto per vocazione: come l’eterno “fanciullino” sognato da Boccioni e Sant’Elia, si sforzo’ di strappare l’architettura alla sfida di gravita’. Designer, malgre’ soi, progettava mobili come proiettili cui aggrapparsi per l’abituale viaggio intorno alla Luna.

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